Antibiotico-resistenza: che cos’è e quali rischi comporta

Da tempo ormai è diventato un comportamento diffuso assumere antibiotici anche senza prescrizione medica e in situazioni di infezioni virali come raffreddori, sindromi influenzali o parainfluenzali.

In tali casi l’antibiotico non ha alcuna efficacia. Anzi, talvolta è controindicato in quanto può dare effetti collaterali senza gli effetti primari.

Ma l’aspetto più significativo e preoccupante è la comparsa di resistenza da parte dei batteri per meccanismi selettivi: in sostanza, l’organismo perde la sua capacità di combattere l’infezione. Purtroppo questo fenomeno, che prende il nome di antibiotico-resistenza, interessa non solo il singolo soggetto trattato ma l’intera popolazione.

Cos’è l’antibiotico-resistenza

L’antibiotico-resistenza è un fenomeno biologico di adattamento di alcuni microrganismi, che riescono a sopravvivere o addirittura a crescere in presenza dell’antibiotico (di norma sufficiente a inibirli o ad ucciderli).

A causare tale fenomeno solo:

  • l’uso non necessario degli antibiotici;
  • il largo uso degli antibiotici nell’agricoltura e negli allevamenti;
  • la diffusione di infezioni resistenti, per via degli spostamenti internazionali.

In particolare, continuando a fare un uso sconsiderato degli antibiotici, si porta alla moltiplicazione e alla diffusione di ceppi particolarmente resistenti.

Perché la prescrizione del medico è importante

I batteri sono normalmente presenti sulla cute sana e sugli oggetti che vengono a contatto con la cute. Nella maggior parte dei casi, questi batteri non sono patogeni: possono diventare patogeni in occasioni particolari o dopo l’assunzione di antibiotici non idonei.

Merita un accenno anche l’abuso di terapie antibiotiche in presenza di sintomi sospetti per “cistite”, iniziate e portate a termine senza aver prima effettuato un’urinocoltura. Anche in questo caso si possono selezionare germi resistenti potenziali causa di recidive.

La raccomandazione generale è quindi quella di rivolgersi sempre al medico di Medicina Generale prima di intraprendere qualunque tipo di terapia antibiotica.